Il 10 dicembre 1941, nella notte in cui si verificarono i più cruenti bombardamenti della storia cittadina, moriva in Brindisi, suo luogo di nascita, “Papa Pascalinu” al secolo Pasquale Camassa. Nato nel 1858, fu popolare figura di uomo e di studioso.
Legato alla sua città, passò tutta la vita alla ricerca, in archivi e biblioteche, di tutto ciò che fosse legato ad arte e storia cittadina, mentre tra scavi e costruzioni, frugava per trovare reperti archeologici con cui arricchire il Museo Civico (in quel tempo collocato nel Tempio di S. Giovanni al Sepolcro), in questo erede e continuatore dell’opera di Giovanni Tarantini.
Ogni sua conquista nel campo dell’arte e della storia venne diffusa su giornali, periodici, opuscoli, oltre alle sue relazioni e conferenze che tutti i giovedì teneva nel menzionato Museo Civico. L’episodio forse più clamoroso, a cui è legata l’opera di Papa Pascalinu nell’immaginario collettivo, accadde nel 1923, allorchè il Comune di Brindisi, per il tramite dei suoi tecnici, fece sapere che sarebbe stata abbattuta Porta Mesagne, interessata da gravi lesioni. La tradizione orale vuole che il Camassa, avesse impedito con la sua presenza la demolizione della porta, tanto che la squadra degli operai fu, dopo qualche ora, inviata a lavorare altrove ( vds. il nostro articolo in merito – http://wp.me/p8GemW-3cN).
Per favorire la diffusione della cultura creò, a sue spese, una biblioteca circolante pubblica, dotata di circa 3.000 volumi, nella sua casa in via Lauro.
Spinto dalla sua indole di studioso e dall’amore per la sua città, volle anche continuare l’attività di una associazione culturale fondata anni prima da un suo giovane allievo, Eduardo Pedio, con la collaborazione di alcuni professionisti locali. Dopo un decennio di intensa attività nacque così spontaneamente la Brigata “Amatori Storia ed Arte”, i cui aderenti si distinguevano per un distintivo che non poteva essere ceduto ad altri, con cui “i brigatini e le brigatine” si dovevano fregiare nelle riunioni e nelle gite collettive da lui organizzate.
“Ogni volta che poteva invitava a visitarlo non solo le autorità locali, ma anche quelle nazionali ed internazionali di passaggio nella città. Una sera vide tra il pubblico il poeta indiano Tagore, che dal canonico fu intervistato e festeggiato.
Nel dicembre 1931 riuscì a condurre in visita anche il Mahatma Gandhi proveniente da Londra in treno.
Prima di imbarcarsi sulla motonave Pilsa diretta in India, Gandhi (..) volle vedere il tanto decantato museo e, insieme alla sua fedele capra che lo seguiva sempre, si recò nel tempietto di San Giovanni.
Alla richiesta di un bicchiere per bere il latte dell’animale, papa Pascalinu gli offrì una coppa romana, con cui Gandhi bevve il latte munto dalla capra” (G.T. Andriani – Brindisi da Capoluogo di Provincia a Capitale del Regno del sud)
La notte del 7 novembre 1941, purtroppo, anche la casa di Pasquale Camassa fu colpita dai bombardamenti, e lui, ferito e febbricitante, dopo alcuni giorni si spense.
A questo sacerdote di grande cultura e infinità bontà d’animo, l’amministrazione di Brindisi intestò l’ampia via che, partendo da Largo S. Paolo, costeggia il mare nella zona delle ex Sciabiche, e confluisce in via R. Margherita.